Per prevedere il potenziale di diffusione delle comunità energetiche in Italia, è stato stimato il mercato potenziale, ovvero il totale delle utenze energetiche e degli edifici che potrebbero costituire le configurazioni e il mercato realmente “disponibile”, cioè il sottoinsieme che considera la presenza di vincoli tecnici invalidanti. Sono stati identificati tre scenari di penetrazione attesa: “moderato”, “intermedio”, “accelerato”. Lo scenario “intermedio” parte dal presupposto che l’ampliamento delle configurazioni cominci dal basso, sostenuto dalla presenza di un solido razionale economico; invece, lo scenario “accelerato” presenta un “developer”, che può favorire l’aggregazione delle utenze e diminuire gli investimenti a carico delle utenze energetiche. Pertanto, è stato stimato che nel prossimo quinquennio, potrebbero essere coinvolte circa 150-300 mila utenze non residenziali ed oltre 1 milione di utenze residenziali, dando vita a circa 5-10 mila configurazioni di autoconsumo collettivo e circa 20.000 Comunità Energetiche Rinnovabili. Prendendo come punto di riferimento tale scenario, nel 2025 le comunità energetiche e gli autoconsumatori di energia rinnovabile potrebbero:
- contribuire al 45% della nuova potenza di fotovoltaico installata, così da poter raggiungere l’obiettivo fissato dal PNIEC;
- portare all’installazione di oltre 3,5 GW di impianti fotovoltaici e 1,3 GWh di capacità di accumulo, comportando un aumento consistente degli affari;
- ridurre le perdite di rete di circa 5,5 GWh/anno, pari a circa 100 GWh cumulati nel periodo 2021-2044;
- diminuire le emissioni di CO2, apportando benefici ambientali;
- determinare una serie di ulteriori ricadute “sistemiche” positive, come ad esempio la fornitura di servizi ancillari a beneficio del sistema elettrico, e dare una spinta alla diffusione di soluzioni di efficienza energeticae della mobilità elettrica.
A partire dall’analisi del quadro normativo-regolatorio e grazie al confronto con gli operatori, sono state identificate e analizzate delle soluzioni tecnologiche che possono essere effettuate nell’ambito delle configurazioni di autoconsumatori collettivi e comunità energetiche, anche se ciascuna può assumere diverse fisionomie. Tutte le tecnologie hardware e software potenzialmente coinvolte all’interno di tali configurazioni possono essere considerate tecnologie già “mature” e reperibili sul mercato. Gli investimenti necessari riguardano l’installazione di nuovi impianti di generazione, con l’eventuale aggiunta di sistemi di accumulo, infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici o altri dispositivi hardware e software più avanzati per la gestione dei flussi energetici. Le configurazioni elettroniche identificate per analizzare gli investimenti tecnologici, che possono essere utilizzati per sviluppare una configurazione di autoconsumo collettivo di energia rinnovabile o di comunità energetica rinnovabile, sono:
- “Pura condivisione”: configurazioni in cui è esclusivamente prevista l’installazione di un impianto di generazione FER (tipo fotovoltaico), con l’obiettivo di condividere virtualmente l’energia prodotta dall’impianto tra i membri della configurazione;
- “Pura condivisione digital”: configurazioni in cui è prevista l’istallazione, oltre che dell’impianto fotovoltaico, di dispositivi di misura installati presso ciascun POD e di una piattaforma software di monitoraggio. I dispositivi garantiscono la visibilità sui dati di misura delle utenze di consumo e produzione;
- “Condivisione ottimizzata”: configurazioni che prevedono anche la presenza del sistema di storage, che consente, da una parte, di aumentare il livello di energia prodotta dall’impianto FER e condivisa all’interno della configurazione, dall’altra, esso rappresenta una risorsa “flessibile”potenzialmente utilizzabile per la fornitura di servizi ancillari;
- “Condivisione smart”: configurazioni che prevedono anche la presenza dell’infrastruttura tecnologica che abilita la partecipazione al Mercato dei Servizi di Dispacciamento da parte delle risorse “flessibili” disponibili e dell’infrastruttura per la ricarica dei veicoli elettrici.
Da questo confronto, ne è conseguito che esistono diverse possibili articolazioni del modello di business che potrebbero promuovere le iniziative di autoconsumo collettivo e comunità energetiche da parte di “soggetti terzi” o “developer”, i quali contribuirebbero tramite la ricerca e l’aggregazione dei membri, l’installazione degli asset, la somministrazione di tecnologie hardware e software per gestire gli asset e l’abilitazione alla partecipazione al MSD.
Gli operatori vogliono aggiungere nuovi modelli di business che includano anche la fornitura di servizi aggiuntivi di efficienza energetica.
Per quanto riguarda invece la sostenibilità economica, l’analisi si è concentrata su sei archetipi.
Per l’autoconsumo collettivo da FER:
- un condominio con 20 utenti residenziali;
- centro commerciale con 65 negozi.
Per le comunità energetiche:
- un quartiere con 80 utentiresidenziali;
- un quartiere con 60 utenti residenziali e 10 utenze tipo ufficio;
- un’area urbana mista con un’utenza industriale che autoconsuma l’energia e condivide l’eccesso con 45 utenti residenziali;
- un distretto industrialecon 14 PMI.
I risultati dell’analisi sono alquanto promettenti per la diffusione di queste configurazioni in futuro; in particolare è stato rilevato che:
- la costituzione di autoconsumatori collettivi di energia rinnovabile all’interno di un condominio presenta economics molto interessanti nello scenario di investimento condiviso, grazie alla cessione del credito di cui il developer può beneficiare;
- l’integrazione di un sistema di storage e degli altri servizi determina un miglioramento degli economics per il developer, mentre allunga i tempi di ritorno dell’investimento per le utenze energetiche, che tuttavia ottengono un beneficio economico annuo più elevato;
- il condominio in cui l’investimento è totalmente a carico del developer non risulta conveniente, poiché non può accedere alla detrazionedel 50% sull’investimento sostenuto;
- l’investimento “autonomo”, totalmente a carico delle utenze energetiche, presenta un IRR mediamente pari al 10% per quanto riguarda il solo fotovoltaico. Questo tipo di investimento è più che doppio rispetto al caso di investimento condiviso, il che potrebbe rappresentare una barriera per la diffusione;
- la presenza di un developer, fornisce le risorse tecniche e finanziarie necessarie, abilita ulteriori opportunità per gli utenti, come l’installazione di una infrastruttura di ricarica per auto elettriche;
- la configurazione inerente al centro commerciale presenta un livello di condivisione dell’energia prossimo al 100%, sia con un investimento autonomo, sia con uno a carico del developer;
- in ambito urbano (Quartiere residenziale, Quartiere misto ed Area urbana mista), se l’investimento è totalmente a carico del developer ne conseguono economics negativi a causa della impossibilità per i soggetti di accedere alla detrazione del 50% sull’investimento sostenuto, mentre, se l’investimento è autonomo da parte delle utenze, risultano esserci benefici di elevati livelli di condivisione dell’energia prodotta dagli impianti di generazione;
- l’Area Mista, dove si prevede che un’utenza industriale si faccia promotrice dell’iniziativa e coinvolga altre utenze energetiche residenziali vicine, riporta oltre la convenienza economica, anche delle ricadute “sociali” positive sulla comunità locale;
- il Quartiere Residenzialeinvece non mostra economics particolarmente soddisfacenti dal momento che le utenze energetiche coinvolte non possono installare impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici;
- il distretto industriale mostra l’IRR più elevato, pari al 14-15% nel caso di investimento a carico del developer, e a circa il 19% se sostenuto dalle utenze energetiche, grazie agli elevati livelli di condivisione dell’energia prodotta dagli impianti di generazione. Tuttavia questo tipo di configurazione risulta essere di difficile realizzazione per l’attuale quadro normativo.
Vi terrò aggiornati.
Avv. Romina Zanvettor
Convenienza e potenziale di mercato delle Comunità Energetiche