Sabato scorso, si è celebrata avanti al Tribunale Penale di Vicenza la prima udienza dibattimentale relativa al procedimento instaurato contro gli ex-vertici di banca Popolare di Vicenza.
Dopo l’udienza preliminare, che si è chiusa con il rinvio a giudizio del Cavalier Gianni Zonin, di Massimiliano Pellegrini – preposto alla redazione dei bilanci, di Andrea Piazzetta – ex direttore generale, di Giuseppe Zigliotto – fu presidente degli Industriali vicentini e del Banco medesimo, nonché di Emanuele Giustini e Paolo Marin – entrambi ex-vicedirettori dell’istituto di credito, ora il processo per il collasso della Banca Popolare di Vicenza, entra nel vivo.
Per tutti le accuse sono pesanti e comprendono i delitti di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza di organismi, quali Bankitalia e Consob, oltre al falso in prospetto. Imputata risulta essere anche la Banca stessa, citata in qualità persona giuridica grazie alle norme che rendono possibile lo svolgersi del processo penale anche nei confronti degli enti.
Tuttavia, fuori da un blindatissimo palazzo di giustizia l’atmosfera non era delle più distese e, infatti, poco prima che i Giudici (presieduti dal Presidente del Collegio, Dott. Miazzi) aprissero i lavori, un nutrito gruppo di risparmiatori colpiti dal crollo, principalmente azionisti ed ex-azionisti, ha manifestato, se pur pacificamente, rivolgendo commenti “caustici”, soprattutto nei confronti del Cav. Zonin (non presente all’udienza, come tutti gli altri imputati).
L’udienza si è aperta con il deposito di numerose nuove costituzioni di parte civile, come già si era preannunciato. I difensori già costituiti, invece, hanno tempestivamente provveduto a estendere le precedenti costituzioni a tutti i reati di cui ai capi di imputazione contenuti nel decreto di rinvio al giudizio.
Il processo, oramai, sta raggiungendo dimensioni “maxi” sia per l’altissimo numero di parti civili costituite ed ammesse, sia per le pagine del fascicolo d’ufficio che, allo stato, supera già il milione. Ora è tutto rinviato all’udienza del prossimo 15 dicembre, nel corso della quale i difensori degli imputati solleveranno le eccezioni alle costituzioni di parte civile.
Lo Studio Legale provvederà ad aggiornare i propri Clienti in merito agli sviluppi.
Avv. Romina Zanvettor
Processo Banca Popolare di Vicenza: il via al dibattimento per le nuove costituzioni di parti civili.
Lo Studio Legale RZLEX di Conegliano (Provincia di Treviso) sta promuovendo le proprie attività nell’ambito del diritto patrimoniale, un obiettivo di eccellenza professionale, in team con altri professionisti e consulenti. Le prestazioni vengono offerte in favore di aziende e privati, con specifiche funzioni di pianificazione e consulenza, inclusi i servizi di advisor finanziario, fiscale, strategico e filantropico, nella gestione degli investimenti, dell’asset allocation e del risk management.
La tutela del patrimonio viene perseguita da professionisti e consulenti con gli obiettivi di aumentare la redditività degli investimenti, di ridurre l’incertezza dell’operatività, di razionalizzazione della fiscalità e di massimizzazione dei profitti. Il servizio viene reso anche presso le sedi dei Clienti, in sinergia di competenze e con “risparmio” di tempo.
Per far conoscere questa nuova attività, è stato organizzato in data 21 novembre 2018, presso lo Studio Legale RZLEX, un incontro su tematiche finanziarie, tenuto dell’Avv.to Romina Zanvettor e dalla Dott.ssa Elisa Collazuol Promotore Finanziario.
Durante il salotto, si è discusso dei rischi conseguenti l’uscita dell’Italia dall’area euro e l’entrata in vigore della nuova patrimoniale https://www.professionefinanza.com/fuga-capitali-francesco-guariniello-scelta-emotiva/ nonché delle più attuali strategie di investimento.
Visti gli ottimi riscontri ottenuti sono state fissate nuove serate per i giorni 20 febbraio 2019 e 17 aprile 2019, a cui siete invitati a partecipare, previo contatto con lo Studio.
Avv. Romina Zanvettor
Quando il denaro e il potere si intrecciano: governare o farsi governare dalla finanza? I rischi «capitali» del 2019.
Un emendamento della Legge di Bilancio risolverà la questione della cumulabilità tra i benefici fiscali della Tremonti Ambienti e le tariffe incentivanti dei Conti Energia per il fotovoltaico.
Sarà risolta in sede di Legge di Bilancio la questione della cumulabilità dell’agevolazione prevista dalla Tremonti Ambiente con gli incentivi dei Conti Energia per il fotovoltaico. Questa è la conferma avuta nei giorni scorso dal Ministero dell’Economia e Finanze, apprezzata già da moltissimi beneficiari
Nell’ambito del punto di programma di governo della cosiddetta “pacificazione fiscale”, su indicazione del MEF, è stato, infatti, presentato un emendamento (clicca qui) all’art. 9 della Legge di Bilancio, per cui, rinunciando al 15% della fruizione della detassazione e con la restituzione in sei rate della quota del beneficio fruito, si andranno a risolvere tutte le liti pendenti e il riconoscimento delle eventuali perdite residue da riportare in dichiarazione.
La rinuncia, che determinerà comunque la compatibilità della detassazione per il 3°, 4° e 5° Conto Energia per il fotovoltaico, dovrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate e al GSE entro il 31 maggio 2019.
Pertanto, entro fine del corrente anno, coloro che non hanno ancora usufruito del beneficio fiscale previsto dalla Tremonti Ambienti, potrebbero ancora presentare la domanda di agevolazione.
La misura, non comportando nuove perdite per il fisco, non avrà bisogno di copertura finanziaria e molto probabilmente verrà approvata perché appoggiata dal MEF.
Nel frattempo, il GSE, che aveva precedentemente fissato il termine del 22.11.2018 per dare evidenza dell’intervenuta rinuncia al beneficio fiscale al fine del mantenimento delle tariffe incentivanti, ha comunicato ufficialmente sul proprio sito web la proroga di detto termine al 31.12.2019 www.gse.it/servizi-per-te/news/cumulabilita-conto-energia-e-tremonti-ambiente-proroga-del-termine-per-l-attestazione-della-rinuncia-al-beneficio-fiscale.
Nei prossimi giorni approfondiremo tutte le implicazioni di questo importante emendamento.
Avv. Romina Zanvettor
Tremonti Ambiente e conti energia: si va verso la soluzione dei contenziosi
Dopo una lunga riunione a Palazzo Chigi tra il Premier Giuseppe Conte e il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, è stata definita la bozza del decreto attuativo della Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205 del 27 dicembre 2017), che prevede, tra le altre, all’art. 38 le misure per l’erogazione del ristoro in favore di risparmiatori che hanno subito, dalle Banche emittenti o da società da queste controllate, un danno ingiusto patrimoniale per la violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dalla normativa in materia di intermediazione finanziaria, nella prestazione dei servizi e delle attività di investimento relativi alla sottoscrizione e al collocamento di strumenti finanziari.
Il testo mercoledì prossimo approderà alla Camera per ottenere l’approvazione, anche con eventuali modifiche.
Per poter procedere con i risarcimenti verrà istituito un Fondo di ristoro con una dotazione finanziaria iniziale di 525 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
La misura del rimborso è individuata nel 30% riconosciuto da sentenza del Giudice o pronuncia dell’ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie istituito presso la Consob) con il limite di 100.000 euro per ogni risparmiatore, comprensivo di accessori di legge, ove riconosciuti. Dall’importo riconosciuto e liquidato in sentenza o nella pronuncia dell’ACF andranno dedotti i dividendi percepiti. La domanda avanti il Giudice ordinario o l’Arbitro può essere presentata entro il 30 giugno 2019.
Per quanto concerne la procedura presso la Consob, va rilevato che essa è, in sostanza, quella già operativa e prevista dal regolamento Consob.
La buona notizia è che la percentuale indicata (30%) potrebbe aumentare: la norma citata, infatti, al punto 6 prevede che all’esito del processo di ristoro, possa essere aumentata la misura percentuale dei rimborsi, tenendo conto delle risorse effettivamente ancora effettivamente disponibili.
Ad accedere al Fondo, secondo la disposizione, potranno essere “i risparmiatori, che siano la persona fisica, l’imprenditore individuale, anche agricolo, il coltivatore diretto, che ha acquistato le azioni di cui al comma 1, o i loro successori mortis causa, nonché il coniuge, il convivente more uxorio, i parenti entro il secondo grado in possesso delle predette azioni, a seguito di trasferimento con atto tra vivi”.
Questa forma di indennizzo comporterà “la rinuncia all’esercizio di qualsiasi diritto e pretesa connessa alle stesse azioni” e non sarà cumulabile con altre forme di indennizzo, ristoro, rimborso o risarcimento.
Coloro che nel 2016 hanno aderito alle offerte transattive di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, pari al 15% del valore dell’investimento, potranno ottenere la differenza tra importi già percepiti e quelli liquidati nella sentenza o pronuncia favorevole. In tal caso, tuttavia, l’erogazione del rimborso sarà postergata agli altri risparmiatori traditi, fatta eccezione per chi presenta un valore dell’ISEE inferiore a 35 mila euro.
Come anticipato, la bozza di legge passerà al vaglio della Camera e potrebbe subire delle modifiche nel testo.
Lo Studio Legale RZLEX Vi aggiornerà sugli sviluppi.
Cordiali saluti.
Avv. Romina Zanvettor
Avv. Alessandra Tagliapietra
Bozza della Legge di bilancio: le novita’ per i risparmiatori traditi
E’ in scadenza il termine stabilito dal GSE con la propria nota del 22 novembre 2017 (https://www.gse.it/servizi-per-te/conto-energia-chiarimenti-in-merito-alla-possibilita-di-cumulo-tra-conto-energia-e-cd-tremonti-ambiente), per la rinuncia alla detassazione fiscale della “Tremonti Ambiente” (art. 6, commi 13-19, della Legge n. 388/2000), ovverosia il 22 novembre 2018.
La questione della cumulabilità o no delle tariffe incentivanti, disciplinate dai Conti Energia diversi dal II, con la “Tremonti Ambiente” e la posizione assunta dal GSE con la citata comunicazione è stata già affrontata in un approfondimento pubblicato sul sito dello Studio Legale RXLEX (http://www.rzlex.it/la-cumulabilita-della-legge-tremonti-ambiente-e-le-tariffe-incentivanti/).
Per adeguarsi alle indicazioni del GSE, è necessario rinunciare al beneficio fiscale goduto, dandone comunicazione all’Agenzia delle Entrate ed esibendo la relativa documentazione anche al Gestore. Detta rinuncia al beneficio fiscale, non essendoci a oggi puntuali indicazioni, potrebbe avvenire nei seguenti modi:
– mediante l’invio di una dichiarazione integrativa a sfavore delle dichiarazioni dei redditi del periodo in cui si ha usufruito dell’agevolazione. Questa forma pare la più condivisibile alla luce del meccanismo di fruizione del beneficio (consistente in una variazione in diminuzione della base imponibile dell’IRES) e in linea con alcune pronunce di prassi dell’Amministrazione finanziaria datate;
– attraverso la presentazione di un’istanza di rimborso nel termine dei 48 mesi decorrenti dal termine per il versamento a saldo delle imposte relative all’anno di imposta di competenza dell’agevolazione e si sostanzierebbe nella ripetizione di quanto indebitamente ricevuto a seguito della fruizione del beneficio.
Chi avesse già ricevuto il provvedimento di avvio del procedimento di revoca degli incentivi da parte del GSE e sospensione dell’erogazione delle tariffe in autotutela, può impugnare il predetto atto avanti al TAR, per chiederne l’annullamento.
Si segnala, sul tema, il recente parere n. 67/2018 del Consiglio di Stato (https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=HKUZFB667GHJECPI23AIZXSPU4&q=tremonti%20or%20ambientale ), che si è espresso in favore di parte ricorrente, sospendendo l’efficacia del provvedimento impugnato limitatamente alla cessazione dell’erogazione degli incentivi disposta dal GSE.
Se coinvolti nella vicenda affrontata, Vi invitiamo a prendere contatti con lo Studio Legale RZLEX dell’Avv. Romina Zanvettor, che fornirà assistenza sia in merito alla gestione della pratica presso il GSE, ovvero all’attività di natura fiscale, sia alla controversia in via giudiziale.
Cumulabilita’ “Tremonti Ambiente” e conti energia: come agire
Sabato scorso si è tenuta l’ultima udienza preliminare, in cui è stato dato spazio alla discussione delle repliche delle parti civili costituite.
All’esito, il GUP Dott. Roberto Venditti, dopo aver deciso in Camera di Consiglio, ha dato lettura del decreto alle parti, con cui ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati – ovverosia Gianni Zonin, Giuseppe Zigliotto, Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta, Paolo Marin, Massimiliano Pellegrini, nonché lo stesso Istituto di credito – per i reati contestati di aggiotaggio, ostacolo alle autorità di vigilanza e falso in prospetto.
La posizione dell’ex Direttore Generale Samuele Sorato, si ricorda, è stata invece stralciata per gravi motivi di salute e l’imputato tornerà in aula per l’udienza preliminare il 20 dicembre.
Il processo si celebrerà a partire dal giorno 1 dicembre 2018, con possibilità per coloro che non sono ancora parti civili in esso, di potersi costituire per la fase dibattimentale.
Entro il 20 novembre p.v., poi, i difensori delle parti dovranno depositare la propria lista dei testimoni da ascoltare nel corso del procedimento penale, nonché la documentazione per il dibattimento.
Lo Studio Legale procederà con i predetti adempimenti e, a conclusione dell’udienza sopra indicata, aggiornerà i propri Assistiti sugli sviluppi.
Qualora Vi fossero risparmiatori traditi che intendono costituirsi in giudizio per questa fase, Vi invitiamo a prendere contatti con lo studio a stretto giro, al fine di predisporre la costituzione di parte civile e la documentazione a corredo di essa.
Avv. Romina Zanvettor
Avv. Alessandra Tagliapietra
Processo Banca Popolare di Vicenza: tutti gli imputati rinviati a giudizio
Si è svolta nella giornata di ieri la penultima udienza preliminare in cui, come già anticipato nelle comunicazioni scorse dello Studio Legale, gli Avvocati degli imputati Massimiliano Pellegrini, Emanuele Giustini e Giuseppe Zigliotto hanno discusso le proprie difese fino al tardo pomeriggio.
Anche in quest’udienza, così come in quella del 06.10. u.s. in cui ha avuto luogo l’arringa dei difensori di Gianni Zonin, sono state prese di mira le indagini effettuate dai PM, i Dott.ri Pipeschi e Salvadori, ritenute incomplete, perché l’inchiesta non è stata estesa anche ad altri soggetti, tra cui Banca d’Italia.
Tutti i difensori degli imputati hanno insistito su un punto: le cd. operazioni baciate, di prassi molto utilizzate nelle Banche Popolari, sarebbero di per sé lecite, l’illiceità si sostanzierebbe nel loro mancato scomputo dal capitale di vigilanza.
Il Prof. Manes, legale di Massimiliano Pellegrini, ha discusso a lungo sulla totale estraneità del suo assistito ai fatti contestatigli, in particolare sostenendo che non può essere ritenuto responsabile per il solo fatto di aver “rivestito una certa qualifica all’interno dell’organizzazione aziendale”. A corroborare la tesi della sua estraneità, sempre secondo la difesa, sarebbe poi la circostanza per cui l’imputato è l’unico a essere stato riconfermato nel suo ruolo di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di BPVi dopo l’iscrizione al Registro delle Notizie di Reato.
I difensori di Emanuele Giustini, invece, hanno descritto l’imputato come un “commerciale” troppo zelante, che avrebbe svolto i propri compiti in maniera eccessiva, con l’unica finalità di raggiungere gli obiettivi e i traguardi prefissati dalla Banca.
Nel pomeriggio, poi, hanno preso la parola gli Avv. ti Giovanni e Giulio Manfredini, difensori di Giuseppe Zigliotto, escludendo la responsabilità in capo a quest’ultimo, unico membro del Consiglio di Amministrazione della Banca a essere imputato.
I legali hanno inoltre affermato che la G.d.F. avrebbe commesso un “errore macroscopico” nel trascinare in questa vicenda penale il proprio Assistito. Secondo la tesi della difesa, l’operazione baciata effettuata dall’imputato e poi estinta nell’aprile 2016 – si parla di 12 milioni di Euro per acquistare azioni BPVi – sarebbe stata del tutto lecita e lo storno di interessi riscontrato sul conto corrente di Zigliotto, che aveva “destato sospetti”, non avrebbe avuto una corretta lettura.
Tutti i difensori ascoltati ieri hanno concluso chiedendo al GUP l’emissione della sentenza di non luogo a procedere.
La prossima e ultima udienza preliminare prevista per il giorno 20.10. p.v., che inizierà con l’arringa dei legali di Andrea Piazzetta, cui seguiranno le eventuali repliche dei PM, sarà dedicata soprattutto alle parti civili costituite, che potranno intervenire e prendere parola per contestare le difese svolte dagli imputati.
C’è grande attesa per la decisione che emetterà il Dott. Roberto Venditti all’esito di questa udienza, dopo aver dichiarato chiusa la discussione.
Lo Studio Legale Vi aggiornerà tempestivamente sullo sviluppo dell’udienza e sulla sua conclusione.
Avv. Romina Zanvettor
Avv. Alessandra Tagliapietra
Processo Banca Popolare di Vicenza: le arringhe degli altri difensori degli imputati all’udienza del 17.10.2018
È avvenuta nei giorni scorsi la pubblicazione di due delibere della Commissione nazionale per le Società e la Borsa (Consob), con qui quest’ultima ha deciso sanzioni per un ammontare di 1,95 mln di euro nei confronti di Banca Popolare di Bari.
La Consob, in particolare, ha multato i vertici (manager, consiglieri di amministrazione e componenti del collegio sindacale, attuali o di precedenti gestioni) della Popolare di Bari e l’istituto stesso, in qualità di responsabile amministrativo, per vicende connesse sia agli aumenti di capitale del 2014 e 2015, che alle operazioni successive.
Secondo la Commissione, si legge nei provvedimenti pubblicati (Delibera n. 20583 e Delibera n. 20584), nei prospetti relativi ai suddetti aumenti di capitale ci sarebbero state informazioni incomplete sulla determinazione del prezzo delle azioni.
Inoltre, ed è questo l’aspetto più delicato della vicenda, le sanzioni comminate dalla medesima Autorità hanno colpito carenze procedurali e irregolarità comportamentali verificatesi nella fase di valutazione dell’adeguatezza di alcuni investimenti rispetto al profilo dei clienti.
A quest’ultimi, infatti, secondo la Consob, sono stati venduti strumenti come titoli azionari, bond subordinati, ma anche proposti finanziamenti cd. “baciati” (finalizzati, cioè, all’acquisto di azioni della Banca), nonostante la propensione al rischio dei clienti stessi risultasse bassa.
Alcuni quotidiani specializzati nel settore (per un approfondimento ulteriore si veda https://www.investireoggi.it/fisco/banca-popolare-di-bari-unaltra-banca-in-crisi/) non si sono affatto detti sorpresi dall’accaduto, dal quale, invece, hanno tratto ulteriore conferma che a Bari potrebbe riviversi quanto già accaduto in Veneto con i crac di Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Pertanto, vista l’ampia esperienza maturata nel settore, invitiamo eventuali risparmiatori danneggiati o truffati a prendere contatti con lo Studio.
Cordiali saluti.
Lo Studio Legale
Banca Popolare di Bari multata dalla Consob: sanzioni per 1,95 mln di euro
Sabato scorso, come già anticipato, si è svolta presso il Tribunale di Vicenza l’ennesima puntata del procedimento contro l’ex popolare veneta, attualmente in fase di udienza preliminare.
In un’aula gremita, intorno alle dieci del mattino, gli Avvocati dell’ex presidente Gianni Zonin hanno preso la parola e dato vita ad un’arringa difensiva conclusasi solamente nel tardo pomeriggio con la richiesta di non luogo a procedere nei confronti del proprio assistito, dipinto come una sorta di Ettore Omerico che, fino all’ultimo, pur conoscendo il proprio ruolo di vittima sacrificale, avrebbe disperatamente lottato e cercato di salvare la Banca (http://www.vicenzapiu.com/leggi/il-processo-bpvi-il-gazzettino-zonin-allattacco-e-per-ambrosetti-lui-e-come-leroe-ettore).
Alla presenza del GUP Dott. Venditti, dei PM Pipeschi e Salvadori, nonché dei numerosi difensori dei risparmiatori traditi costituitisi in giudizio, i legali dell’ex patron hanno cercato di smantellare punto per punto l’intera inchiesta, puntando il dito sull’attività finora espletata dalla Procura berica.
Nel corso delle lunghe difese, si è a più riprese parlato di indagine lacunosa e incompleta, mancando all’appello degli imputati, a detta degli Avvocati di Zonin, numerosi soggetti (società di revisione, collegio sindacale di Banca Popolare di Vicenza, Bankitalia, ecc.), sui quali i PM non avrebbero volutamente esteso l’inchiesta.
Insomma, secondo questa versione, posto che a carico di Zonin non vi sarebbero elementi di prova, i veri responsabili dell’intera vicenda sarebbero tutti “fuori dal processo”.
L’udienza preliminare, ormai agli sgoccioli, proseguirà mercoledì 17 ottobre, data in cui dovrebbero prendere parola gli Avvocati degli altri imputati, per poi concludersi sabato 20 ottobre, giorno nel quale sarà dato spazio a eventuali contro-repliche dei PM e dei difensori delle parti civili.
Dopodiché la palla passerà al GUP Venditti che, in camera di consiglio, deciderà se disporre o meno il dibattimento.
Lo Studio Legale vi aggiornerà anche all’esito delle prossime udienze.
Avv. Romina Zanvettor
Avv. Marco De Nadai
Processo Banca Popolare di Vicenza: i legali di Zonin “attaccano” l’operato della Procura
La Corte di Cassazione si è da pochi minuti pronunciata sull’istanza di rimessione presentata prima dell’estate dai difensori degli imputatati Emanuele Giustini, Paolo Marin, Giuseppe Zigliotto e dell’ex presidente Gianni Zonin.
Questi ultimi, si ricorda, hanno chiesto il trasferimento del dibattimento a Trento, sulla scorta di una presunta incompatibilità ambientale, atteso il rilievo mediatico della vicenda, che avrebbe pregiudicato il diritto e le garanzie di difesa degli imputati. Questi ultimi addirittura hanno ritenuto che il giudizio non potesse svolgersi in maniera imparziale nei loro confronti.
A seguito dell’udienza di discussione tenutasi nella mattinata di ieri, gli Ermellini hanno rigettato l’istanza, ritenendola inammissibile e stabilito che il processo agli ex vertici della Banca Popolare di Vicenza, con le moltissime parti civili costituite, resterà di competenza del Tribunale vicentino.
Dunque, da sabato 6 ottobre p.v. la fase preliminare riprenderà e si terrà nelle giornate del 06.10.2018, e 17.10.2018, per poi concludersi il giorno 20.10.2018.
Nel corso della prima udienza calendarizzata discuteranno gli Avvocati di Gianni Zonin, Prof. Enrico Mario Ambrosetti e Nerio Diodà, mentre i difensori degli altri imputati prenderanno parola nella successiva. Le parti civili, invece, potranno esporre le proprie repliche all’udienza prevista per il giorno 20.10.2018.
Lo Studio legale terrà aggiornati i propri Assistiti all’esito di ogni udienza.
Avv. Romina Zanvettor
Avv. Alessandra Tagliapietra
Banca Popolare di Vicenza: il processo penale resta a Vicenza